La collezione di ritratti degli Sforza di Santa Fiora

  

 

 

 

 

La collezione di ritratti degli Sforza di Santa Fiora

 

Organizzata dall’ADSI Lazio nell’ambito della manifestazione “I tesori dell’Alta Tuscia”

 

Acquapendente, Museo Civico, 3 / 18 maggio 2014

Castell’Azzara, La Sforzesca, 23 maggio / 1 giugno 2014

 

Giorni e orari di apertura

 

Museo Civico di Acquapendente

sabato 3 – domenica 4 – venerdì 9 – sabato 10 – domenica 11 – venerdì 16 – sabato 17 – domenica 18

Orari: 10:00/13:00 – 15:30/19:00

 

La Sforzesca a Castell’Azzara

venerdì 23 – sabato 24 – domenica 25 – venerdì 30 – sabato 31 – domenica 1 giugno

Orari: 10:00/13:00 – 15:30/19:00

 

 

 

La primavera si tinge di arte, storia e sapori dell’Alta Tuscia, in un affascinante itinerario proposto dall’Associazione delle Dimore Storiche (ADSI) Lazio dal 3 maggio al 1 giugno 2014.

Al centro del programma, la Collezione di ritratti degli Sforza di Santa Fiora curata da Carla Benocci e in mostra dal 3 maggio al Museo civico di Acquapendente, con il sostegno di Agriventure Spa – Carivit-Cassa di Risparmio della Provincia di Viterbo entrambe del Gruppo Intesa Sanpaolo, e della Fondazione Carivit, e dal 23 maggio al 1 giugno a Villa Sforzesca di Castell’Azzara, con il sostegno di Banca di Credito Cooperativo di Pitigliano.

 

Da Bosio Sforza, che strappa il dominio esclusivo della contea di Santa Fiora, a Ludovico il Moro e al Cardinale Ascanio, celebre per le vicende legate ad Alessandro VI, il Papa Borgia, fino a Lorenzo Sforza Cesarini, la mostra offre una selezione di 30 opere databili tra il XVII ed il XIX secolo, divise in 4 sezioni:

 

Gli Sforza di Milano, di Pesaro e di Santa Fiora, ritratti dei primi due rami, eseguiti tra la fine del Seicento e gli inizi del Settecento, individuano uno o due profili maschili ed altrettanti femminili e li adattano ai vari personaggi dei due rami estinti, con l’aiuto delle numerose immagini che li riproducono in medaglie, monete, quadri, sculture, decorazioni varie.

I cardinali, artefici indiscutibili di una abile strategia celebrativa e di consolidamento delle fortune familiari: Guido Ascanio (1518-1564), il cui ritratto, con una splendida mozzetta ed un volto reso poco leggibile da molteplici ridipinture, si ispira a celebri quadri, soprattutto di Sebastiano del Piombo, Alessandro, Francesco ed infine Federico (1606-1676), cardinale che sposa Livia Cesarini e Federico Sforza e delinea l’ennesima felice rinascita familiare. Questo ritratto, documentato nel 1713, è citato in un inventario del 1830 come opera di Baciccio.

Le nobili dame e le belle: dame celebri per nascita o cultura e bellezza, nel primo caso (per esempio Cristina figlia del re di Danimarca, Isabella d’Aragona figlia del re di Napoli, Bona di Savoia figlia di Ludovico di Savoia), e nel secondo caso a signore ben maritate e particolarmente abili nel tessere le trame di alleanze familiari, seguendo una moda di orientamento francese, come Artemisia Colonna Sforza e Adelaide di Thianges Sforza, raffigurate con abiti, gioielli ed acconciature tipiche delle “belle”, immortalate da Jacob Ferdinand Voet, belle cui è dedicata in generale, nelle dimore nobiliari, una sala apposita.

L’ultima sezione riguarda una selezione di ritratti de Gli Sforza Cesarini: la rinascita secentesca, l’eleganza settecentesca, il romanticismo ottocentesco. Dopo i protagonisti dell’unione dei due casati, Federico e Livia, ed il padre di lui, Paolo II (1602-1669), ritratto attribuibile a Giovanni Maria Morandi, l’iconografia si sviluppa con eleganza nei ritratti settecenteschi ed ottocenteschi. Gaetano Sforza Cesarini (1728-1776), che rinuncia alla carriera ecclesiastica per sposarsi e garantire la discendenza, è ritratto a figura intera nel 1768 da Pompeo Batoni. L’eleganza sognante e di grande suggestione di Francesco Sforza Cesarini (1773-1816) richiama un altro ritratto di notevoli dimensioni, di Teodoro Matteini, che raffigura il duca in una scena bucolica. Celebre esponente del romanticismo ottocentesco, patriota e dal 1861 senatore del Regno d’Italia, è Lorenzo Sforza Cesarini (1807-1866), ritratto in età matura in un quadro già in famiglia di Francesco Podesti, al cui ambito è riconducibile anche il ritratto in esame, che raffigura il bel duca, dallo sguardo penetrante, in età giovanile, probabilmente raffigurato poco dopo il matrimonio con Carolina Shirley.

 Informazioni

Associazione Dimore Storiche Italiane – Sezione Lazio:

Lucia Calabrese, lazio@adsi.it – www.adsi.it

 

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