Il Sevitore di due padroni di Antonio Latella all’Elfo Puccini

Sala Shakespeare | sino al 30 marzo

Il servitore di due padroni  

da Carlo Goldoni

regia Antonio Latella

drammaturgia Ken Ponzio

con Marco Cacciola, Federica Fracassi, Giovanni Franzoni, Roberto Latini, Annibale Pavone, Lucia Peraza Rios, Massimiliano Speziani, Rosario Tedesco, Elisabetta Valgoi

scene e costumi Annelisa Zaccheria

suono/ sound Franco Visioli

luci Robert John Resteghini

produzione Emilia Romagna Teatro Fondazione, Teatro Stabile Del Veneto,

Teatro Metastasio Stabile della Toscana

 


Latella riparte “da” Goldoni, “da” come lui stesso spiega, perché questo
Servitore è una totale riscrittura che vuole prendere forza dalla nostra tradizione per lanciarsi in avanti, nel tempo che deve venire. Parlare con la forza della tradizione all’uomo contemporaneo per Latella oggi è un dovere, più che una necessità: “Goldoni è il nostro teatro scritto, la nostra origine… Arlecchino è il nostro Amleto, non si può non incontrarlo nel proprio cammino teatrale, almeno per me.”

Nelle sue note di regia Latella scrive: “La menzogna è il tema che appartiene totalmente a questa commedia. Dietro la figura di Arlecchino (Truffaldino) la commedia si nasconde a se stessa, mente. Dietro agli inganni, ai salti, alle capriole del servitore più famoso del mondo la commedia mente agli spettatori: il personaggio che tanto li fa ridere è insieme tutte le menzogne e i colori degli altri personaggi. È uno specchietto per le allodole e sposta il punto di ascolto dell'intera commedia. Non c'è una figura onesta, tutto è falso, è baratto, commercializzazione di anime e sentimenti.

Nessuno piange il morto eppure quel morto era fratello e futuro sposo. Nessuno chiama le cose per quello che sono. Non c'è un luogo che accoglie, ma tutto resta di passaggio e la storia scopre le magagne del servitore in una taverna, i padroni tornano a vivere e i servi a vivere servendo.

Cosa resta? Il vuoto, graffiato dal sorriso beffardo delle maschere. Se togliamo i salti, gli ornamenti, la recitazione meccanica fatta di suono ma mai di testo e sottotesto, se togliamo le maschere, cosa resta?

Il vuoto, forse l'orrore della nostra contemporaneità. L'orrore dell'uomo che davanti al peso del denaro perde peso, diventa anoressico: non è corpo in un costume che tutto permette ma scheletro in un corpo che tutto limita.                                              

 

 

Il servitore di due padroni, debuttato nel novembre 2013 a Modena al Teatro Storchi, si avvale di un cast di tutto rilievo tra cui spiccano: il giovane Roberto Latini nel doppio ruolo di Arlecchino/Truffaldino, Giovanni Franzoni nel ruolo di Pantalone de' Bisognosi, Federica Fracassi è Beatrice (in abito da uomo sotto nome di Federigo Rasponi), Massimiliano Speziani Brighella locandiere e ancora Marco Cacciola, Elisabetta Valgoi, Annibale Pavone, Rosario Tedesco, Lucia Peraza Rios.

 Elfo Puccini, corso Buenos Aires 33 – Martedì /sabato ore  20.30, domenica ore 16.00 – Prezzi: intero € 30.50 – ridotti € 27 e € 16 Martedì € 20 – Info e prenotazioni: 02/0066.06.06 – www.elfo.org

 

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