La notte e il buio di Nightbook, la luce e la musica di Ludovico Einaudi.

Ludovico Einaudi è un compositore e un pianista, uno degli artisti più apprezzati e richiesti della scena europea e mondiale. La sua musica ha radici classiche mescolate a elementi derivati dalla musica pop, rock, folk e contemporanea. 

Il tour di presentazione di “Nightbook”che porta Einaudi in tutta Europa, ma anche negli Stati Uniti, in Giappone e in tutto l’Oriente, è passato ben due volte per Milano.

Dopo l’Arcimboldi è stato lo Smeraldo ad accogliere Einaudi e il suo Nightbook con l’accompagnamento di Marco Decimo al violoncello, Antonello Leofreddi alla viola, Mauro Durante alle percussioni e al violino, Federico Mecozzi al violino e alla chitarra, Robert Lippok al live electronic e da Matteo Ferroni ai live visuals.

L’artista presenta così il suo ultimo capolavoro:“Nightbook è un percorso, ogni brano è il capitolo di una storia, la sfaccettatura di un prisma, uno sguardo possibile sulle esperienze che appartengono al lato più onirico, più interno di noi stessi, la musica apre delle porte su mondi nascosti. Ascoltandola, ognuno può riuscire a entrare in contatto con le proprie emozioni profonde”

Questo pensiero rende il senso della sua musica. il  grande pianista e compositore descrive la sua nuova opera come il punto di passaggio tra la luce e il buio, tra sogno e realtà. La notte disvela queste dicotomie in un sottile passaggio di suoni carichi di desiderio e di mistero. La notte e il buio solo apparentemente impediscono di vedere, in effetti solo la visione in tali condizioni permette all’Io di recepire le sensazioni più intime, mentre lentamente si lascia avvolgere dalla musica.

 Il suono struggente dei violini, la magia musicale delle percussioni, il “calore” della chitarra, della viola e del violoncello si incontrano meravigliosamente con le sonorità elettroniche, con il “piano” a far da mattatore, dentro e fuori la scena.

Le suggestioni che Nightbook infonde all’ascoltatore sono un insieme di note cariche di significati onirici, etnici, intimi, mondi nascosti, quasi Einaudi volesse mettere a nudo il proprio animo, portandoci dolcemente nel cuore dell’Africa, sulle sponde del Gange e perché no nelle terre melodiose del Sudamerica.

I tredici brani, ognuno con vibrazioni e messaggi propri, sono entrati e usciti in ognuno degli ascoltatori, lasciando semplici e durature tracce.

Giuliana de Antonellis

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