LA PROSA AL TEATRO MANZONI DI MILANO

 

Parlare di Prosa al Teatro Manzoni significa continuare a coltivare, pur nel segno del rinnovamento, una predilezione che è insita nella vocazione di questo Teatro. Infatti da sempre la Prosa per il teatro Manzoni rappresenta l’ossatura portante della stagione teatrale. Dieci sono gli spettacoli di un cartellone che quest’anno si caratterizza principalmente per la presenza di una sfilata di autori italiani del Novecento e contemporanei, alcuni divenuti ormai dei classici, per una connessione non virtuale con le radici della nostra identità culturale. Si spazia da Gabriele d’Annunzio a Eduardo De Filippo e Vitaliano Brancati ormai divenuti dei classici, ad autori come Cristina Comencini, Vincenzo Salemme, Giorgio Umberto Bozzo sino ai giovani Oblivion tutti testimoni dei mutamenti sociali e del costume  del nostro tempo. Ma dal secolo che si è appena concluso questo cartellone eredita anche alcune opere che hanno ispirato celebri successi cinematografici entrati prepotentemente a far parte dell’immaginario collettivo.

La stagione si apre con la rentrée di uno spettacolo dedicato al Vate, “Gabriele d’Annunzio tra amori e battaglie”, attraverso il quale Edoardo Sylos Labini fa rivivere un personaggio complesso, primo ambasciatore dello stile italiano. Liberamente tratto da “L’amante guerriero” di Giordano Bruno Guerri lo spettacolo ritrae Gabriele d’Annunzio nei momenti salienti della sua straordinaria esistenza. A corredo, nel foyer del teatro, una mostra dedicata agli oggetti della sua vita.

Entriamo nel vivo con “Uomo e Galantuomo” del grande Eduardo, una farsa di una comicità irresistibile in cui fanno capolino il dramma e l’amarezza. Uno sguardo sulle contraddizioni tra l’apparire e l’essere, e sui problemi  di sopravvivenza all’interno delle dinamiche sociali. Una commedia alla quale si addicono i volti di due attori doc come Gianfelice Imparato e Giovanni Esposito, affiancati da Valerio Santoro e Antonia Truppo, diretti da Alessandro D’Alatri.

Per cambiare registro Giorgio Umberto Bozzo, inventore delle Sorelle Marinetti, ha ideato per loro una commedia con musiche dal vivo che ci riporta all’autunno del ’43, “Risate sotto le bombe”, scritta con Gianni Fantoni, qui anche protagonista. Un gruppo di artisti, rifugiati sotto il palcoscenico di un teatro, come antidoto contro la paura e la fame, prova i numeri di un nuovo spettacolo. La convivenza in un angusto spazio e le preoccupazioni faranno affiorare la complessità dei rapporti interpersonali. 

E per parlare del nostro tempo Cristina Comencini scrive e dirige “La Scena”, una commedia per raccontare la comica immersione  di un ragazzo  nella vita e nei sentimenti femminili. Una sorta di educazione sentimentale reciproca, nel rapporto tra età e sessi diversi. Due attrici di provata esperienza come Angela Finocchiaro e Maria Amelia Monti sono le due amiche di opposte femminilità che si confrontano con le pulsioni e le fragilità del giovane Stefano Annoni.

A Cristina Comencini succede un altro autore-regista, ma anche attore di straordinaria vis comica, Vincenzo Salemme. Con questa sua ultima fatica “Il diavolo custode” mette in scena una sorta di training autogeno teatrale tutto da ridere, con un diavolo-analista che aiuta a guardarsi dentro. Perché come dice Salemme la soluzione sta in noi, bisogna sforzarsi di superare i problemi tramutandoli in un valore aggiunto.

 

 

 

 

 

Torniamo al Novecento con uno dei suoi più importanti scrittori, Vitaliano Brancati, autore de “Il bell’Antonio”: un lucido e meraviglioso affresco dell’Italia durante il fascismo, attraverso il quale viene fotografata la microstoria di una famiglia siciliana e del suo Bell’Antonio.  Un matrimonio non consumato che esplode in una tragedia ridicola  per l’apparente e incomprensibile difficoltà di Antonio ad amare. Un progetto importante che riporta in teatro una grande coppia Andrea Giordana e Giancarlo Zanetti. Luca Giordana affiancherà il padre in palcoscenico.

Rappresentano un gradito ritorno gli Oblivion, un gruppo di giovani artisti italiani che curano direttamente testi e regia dei loro spettacoli. Introducendo un nuovo genere, una sorta di varietà musicale, reinventano e mescolano in maniera frizzante contenuti pop e culturali, come in quest’ultimo lavoro “Othello, la H è muta…”. Due secoli di critica musicale e teatrale condensati in una rivoluzionaria scoperta: la differenza tra l’Otello verdiano e quello shakespeariano è l’H. Il doppio bicentenario Verdi-Wagner comicamente profanato alla maniera degli Oblivion.

Il primo dei titoli cinematografici di forte impatto evocativo è l’indimenticabile “Quando la moglie è in vacanza” di George Axelrod, qui tradotto e adattato per il teatro da uno specialista come Edoardo Erba. Una commedia per la quale Renato Zero ha creato appositamente le musiche  e che il regista Alessandro D’Alatri farà rivivere adeguandola ai nostri riferimenti culturali. Massimo Ghini sarà il maschio irrisolto che subisce l’attrazione del personaggio femminile di prorompente fisicità interpretato da Elena Santarelli.

La seconda pièce, che ha ispirato l’omonimo film  di successo e che conduce alle rocambolesche avventure di un donnaiolo impenitente, è “Boeing Boeing” di Marc Camoletti. Qui proposta nella stessa edizione che ha trionfato a Londra e a Broadway, in uno spassosissimo revival anni ’60 ad opera di Matthew Warchus. Qui vivacizzato da un gruppo variopinto di attori: Gianluca Guidi, Gianluca Ramazzotti, Ariella Reggio per la regia di Mark Schneider.

L’ultimo spettacolo che strizza l’occhio al cinema e che conclude la stagione è “Trappola mortale” di Ira Levin,  un classico del giallo teatrale che si presenta come un perfetto gioco a incastri tra umorismo, suspence e forte tensione narrativa. Un testo avvincente che usa il pretesto del tono noir per descrivere l’avidità dell’uomo senza scrupoli alla continua ricerca del potere e dei propri insaziabili istinti. Corrado Tedeschi in coppia con Ettore Bassi, affiancati da Miriam Mesturino e diretti da Ennio Coltorti, con la loro naturale ironia daranno vita a questo thriller che contiene anche momenti molto spiritosi, a volte comici. 

 Un cartellone che vede alternarsi sulla ribalta un parterre di interpreti e registi affermati  che daranno vita ad una stagione coinvolgente e appassionante.

 

 

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