Nell’ambito della XI edizione di BergamoScienza Meru Art*Science Award Invernomuto. The Celestial Path

MERU ART*SCIENCE AWARD
I EDIZIONE
Invernomuto: The Celestial Path
 
GAMeC, 4 ottobre – 24 novembre 2013
Sabato 5 ottobre 2013, ore 18:30
Spazio ParolaImmagine
Cerimonia di premiazione e presentazione della
Fondazione MERU – Fondazione Medolago-Ruggeri
per la ricerca biomedica
Dal 4 ottobre al 24 novembre 2013 la GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo è lieta
di presentare The Celestial Path di Invernomuto, progetto vincitore della prima edizione di MERU
ART*SCIENCE AWARD – riconoscimento promosso in collaborazione con Fondazione MERU e con
Associazione BergamoScienza – che premia e sostiene il lavoro di un artista e che intende sottolineare il
legame tra arte e scienza.
Nel mese di luglio 2013 la giuria, composta da Prof. Zaverio Ruggeri – Fondazione MERU; Alessandro
Bettonagli – Associazione BergamoScienza e Giacinto Di Pietrantonio – Direttore GAMeC, pur apprezzando
tutti i progetti presentati dai candidati per la qualità della ricerca artistica, ha scelto di premiare il progetto di
Invernomuto per la particolare pertinenza con il tema del Premio.
The Celestial Path è un video monocanale che segue un doppio tracciato di ricerca: da un lato la figura di
Emma Kunz e la scoperta della pietra curativa Aion A, dall'altro la teoria del multiverso, uno dei concetti
più radicali emersi nella fisica degli ultimi decenni.
Emma Kunz – ricercatrice, naturopata, guaritrice, artista – ha vissuto gran parte della sua esistenza (1892-1963)
nella Svizzera tedesca. Per tutta la sua vita ha lavorato col pendolo in ambito terapeutico e ha applicato questa
tecnica alla creazione di disegni geometrici su carta millimetrata, nei quali linee e colori indicano specifici stati
d’animo e visioni che Kunz aveva del mondo e della natura; questa produzione pittorica ha acceso l'interesse
della sfera dell'arte, prima con Harald Szeemann, poi attraverso musei e mostre di caratura internazionale come
l'ultima edizione della Biennale di Venezia. Kunz, nel 1942, scopre le proprietà curative di una pietra estratta in
una grotta nei pressi di Würenlos, in Svizzera, che lei stessa ha definito Aion A. La roccia viene estratta, pulita,
raffinata e ridotta in finissima polvere a scopi terapeutici.
La teoria del multiverso considera la possibilità di un insieme di universi coesistenti e alternativi al di fuori del
nostro spaziotempo. Questa teoria viene spesso disegnata come ‘un limite dell’immaginazione’ poiché connessa
alla fisica più sperimentale, una direzione di pensiero intrigante, proprio per gli scenari di realtà espansa e per la
possibile ridefinizione del concetto di universo in toto; il passo tra realtà e finzione diventa estremamente labile.
The Celestial Path cerca di sondare ciò che si cela nelle retrovie della nostra realtà, una 'realtà nascosta',
creando un ponte tra il passato arcaico e spirituale di Emma Kunz e il presente proiettato al futuro delle più
recenti scoperte scientifiche. Il video combina tour virtuali all'interno della Emma Kunz Grotto e la voce
narrante di Brian Greene, uno dei principali studiosi della teoria del multiverso.
Il progetto rientra nella programmazione della XI edizione di BergamoScienza, uno tra i più importanti festival
scientifici internazionali che quest’anno si svolge dal 5 al 20 ottobre.
La cerimonia di premiazione e la presentazione della Fondazione MERU – Fondazione Medolago-Ruggeri
per la ricerca biomedica si terrà presso lo Spazio ParolaImmagine della GAMeC il 5 ottobre 2013, alle ore
18:30, nell’ambito della IX edizione della Giornata del Contemporaneo promossa da AMACI.
L’opera entrerà a far parte della Collezione Permanente della GAMeC e degli archivi della Fondazione
MERU e dell’Associazione BergamoScienza.
Note biografiche
Invernomuto nasce nel 2003 dall’unione di Simone Bertuzzi e Simone Trabucchi.
Ponendo l’accento sul collasso e la commistione di linguaggi, l’operato del gruppo si concretizza in produzioni fuori formato come il
progetto editoriale ffwd_mag, ricerca che si espande nella produzione di video, nella progettazione di live-media performance e nella
curatela di eventi e progetti speciali. Invernomuto ha partecipato a mostre collettive e festival internazionali, tra cui Domus Circular
(Milano, 2005), Netmage 07 (Bologna, 2007, per cui ha curato l’art direction e il progetto Bissera), Invisible Miracles (Viafarini,
Milano, 2007), Fair_Play (Lugano, 2008), Biennale Architettura 11 (Venezia, 2008, con Perspectives on Archive: Check-In
Architecture), Hors Pistes 2009 (Centre Pompidou, Parigi, 2009), No Fun Fest (New York, 2009), Kubla Khan (Arte Contempo,
Lisbona, 2009), Nothing But a Show (Castello Sforzesco, Milano, 2009), Ars artists residence show (Fondazione Pomodoro, Milano,
2010), Talenti Emergenti 2011 (CCC Strozzina, Firenze, 2011) e Terre Vulnerabili (Hangar Bicocca, Milano, 2011). Nel 2007 ha preso
parte alla residenza promossa dalla Dena Foundation for Contemporary Art, Parigi e nel 2011 alla Mountain School of Arts, Los
Angeles. Nel 2008 e 2009 ha presentato il progetto Village Oblivia a Raum (Bologna), Crisalide (Forlì), Netmage 09 (Bologna) e LAP
Lambretto Art Project (Milano); nel 2009 la performance Holedigger (Giardino dei Lauri, Perugia); nel 2011 Culiarsi (Primaluna, LC).
Mostre personali: Whalesland (C/O careof, Milano, 2006), Teastas Mor (Galerie Patricia Dorfmann, Parigi, 2008), B.O.B. (Galleria
Patricia Armocida, Milano, 2010), Dungeons and Dregs (Grimmuseum, Berlino, 2010) e Simone (Padiglione d’Arte Contemporanea,
Ferrara, 2011). Nel 2012 esce la prima monografia di Invernomuto per Mousse Publishing, a cura di Xing; nel 2013 Invernomuto è
finalista alla nona edizione del Premio Furla (selezionati da Filipa Ramos e Elena Filipovic) e presenta il progetto Negus presso
l’Istituto Italiano di Cultura di Addis Abeba, Etiopia e alla diciottesima edizione di Milano Film Festival.
IL PREMIO
MERU ART*SCIENCE AWARD – nato da una collaborazione tra la GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e
Contemporanea di Bergamo, la Fondazione MERU e l’Associazione BergamoScienza – rappresenta un
importante riconoscimento che intende sottolineare il legame tra arte e scienza premiando e sostenendo il
lavoro di un artista invitato a presentare un progetto che elabori una riflessione sul rapporto tra le due
discipline.
Il regolamento prevede una partecipazione esclusivamente a invito: per ciascuna edizione 5 artisti – proposti
da professionisti nel campo dell’arte contemporanea – devono presentare un’opera inedita concepita sulla base
di un budget assegnato e di requisiti specifici.
I lavori in concorso devono infatti essere legati alla mission della Fondazione MERU – Fondazione Medolago-
Ruggeri per la ricerca biomedica, organizzazione senza scopo di lucro che sviluppa ricerche scientifiche
e biomediche nel campo della biologia vascolare. La Fondazione, con sede a Bergamo, promuove progetti di
ricerca di rilevante interesse sociale strettamente connessi a temi quali la prevenzione, la diagnosi e la cura delle
patologie che affliggono gli esseri umani e che causano sofferenze fisiche, psicologiche ed emotive.
I PARTECIPANTI ALLA PRIMA EDIZIONE
Insieme a INVERNOMUTO, segnalato da Andrea Lissoni – Curatore presso l’Hangar Bicocca di Milano, la prima
edizione di MERU ART*SCIENCE AWARD ha visto concorrere:
ANNA FRANCESCHINI
Segnalata da Cecilia Canziani e Ilaria Gianni – Condirettrici della Nomas Foundation di Roma
NICK LAESSING
Segnalato da Elena Volpato – Curatrice e conservatrice della GAM di Torino
DIEGO MARCON
Segnalato da Daniela Zangrando – Curatrice e direttrice della rivista L’Allocco
LUCA TREVISANI
Segnalato da Luca Lo Pinto – Curatore e caporedattore di Nero Magazine
GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo
Via San Tomaso, 53 – Bergamo
Tel. + 39 035 270272 – www.gamec.it
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