Municipio di Riccione: esposizione della scultura “L’Uomo di Sarajevo”, dell’artista marchigiano Giuseppe Gentili‏

Inaugurata  nel giardino del Municipio la scultura “L’Uomo di Sarajevo” l’opera dello scultore marchigiano Giuseppe Gentili

 

La grande scultura in ferro, nata dalla sensibilità dell’artista come testimonianza di pace e umanità contro tutte le guerre e giungerà a Sarajevo nel dicembre prossimo  

 

La scultura rimarrà esposta a Riccione fino al 31 ottobre 2012, quando riprenderà il suo cammino alla volta di Sarajevo, nel ventennale della sanguinosa guerra di Bosnia

 

E’ stata accolta e inaugurata ieri mattina, nel corso di una breve cerimonia presso il Giardino Caduti di tutte le guerre, in viale Vittorio Emanuele II, a fianco del Municipio, la scultura L’Uomo di Sarajevo, drammatica opera in ferro dello scultore marchigiano Giuseppe Gentili.

 

L’opera farà tappa a Riccione nella sua marcia di avvicinamento a Sarajevo, dove giungerà nel dicembre prossimo.

 

Alla cerimonia hanno partecipato il Sindaco Massimo Pironi; il Comandante della Compagnia Carabinieri Riccione Capitano Antonio De Lise; il Capitano Gagliardi della Guardia di Finanza di Rimini, il Presidente del Centro Ascolto Disabilità sociali (CAD) di Roma Gerardo Rosa Salsano; il Generale Misha Loncarovic, rappresentante della città di Sarajevo, la curatrice dell’iniziativa e Presidente dell’Associazione Arte per le Marche Antonella Ventura.

 

“Il senso di questa opera – ha ricordato il Sindaco Massimo Pironi – è quello di farci riflettere su una guerra che si è consumata, nell’indifferenza pressoché generale dei Paesi dell’Europa, a due passi da noi, sull’altra sponda dell’Adriatico. Non dimenticare i caduti di quella guerra, atroce e insensata come tutte le guerre, deve essere l’impegno di ogni giorno per ogni uomo di buona volontà”. Un plauso, dunque, a questa iniziativa, perché solo coltivando la memoria possiamo difenderci dal buio della guerra e della violenza”.

 

L’opera, di grandi dimensioni (m. 2,90×3,70×1,75) nasce dalla sensibilità dell’artista, grande scultore, Giuseppe Gentili come testimonianza di pace e umanità contro tutte le guerre, non una in particolare, ma tutte le forme di odio e indiferenza tra gli uomini. Giuseppe Gentili dice infatti: -"L'Uomo di Sarajevo non'è di Sarajevo, ma è cosmico è l'uomo della Terra, dove per dominarla ha ucciso suo fratello: Caino! L’opera proviene da San Benedetto del Tronto, dove è rimasta esposta nell’abito dell’iniziativa “La notte dell'Arte della Bellezza curata dal Prof.Walter Scutucci”.

 

 La sua permanenza a Riccione durerà per due mesi, fino al 31 ottobre 2012, quando riprenderà il suo cammino alla volta di Sarajevo, per la celebrazione del ventennale della guerra in Bosnia.

 

L’iniziativa è promossa dall’Associazione Arte Per Le Marche.

 

Lo scultore Giuseppe Gentili nasce a Pollenza (Macerata ) nel 1942, frequenta gli studi artistici e consegue il Diploma di Maestro d'Arte nel 1963. A venticinque anni espone le sue prime opere in scultura, con consenso di pubblico e di critica. Innovativo per la tecnica e per il materiale che adopera, realizza pannelli in basso rilievo, sbalzi in rame, bronzetti e numerose opere di grande dimensione: lavora con la fiamma ossidrica, mista alla fusione.

 

Di lui si interessano per il collezionismo: Charly Chaplin, che acquista tre opere; Federico Fellini, il regista delle favole folli; Pablo Picasso, che accetta l'offerta di un "Don Chisciotte", figura emblematica nella produzione dello scultore. L'artista iberico pone l'opera, alta più di due metri, nel parco della sua villa di Mongius (Nice ), assegnando di fatto un riconoscimento alla genialità creativa dello scultore.

 

Espone a Montreal ( Canada ), impressionando per la drammaticità esistenziale delle opere, e a Nizza, città dove, in occasione del terzo "Grand Prix de New York", gli viene assegnata la targa "Plaquette d'or – Statue de la Libertè".

 

Nel 1979, l'artista si trasferisce a Spoleto, instaurando con il Festival dei Due Mondi un proficuo lavoro dialettico, che si traduce in mostre e in celebrazioni della sua arte ( Spoleto Magazine ).

 

Eccentrico e anticonvenzionale, gestisce il mondo creativo con atteggiamenti di vita, che plasma come pezzi visivi: contesta e irride "il rispetto dell'arte ufficiale – che egli dice – in Italia combina grossi guai". Nascono così le tante sculture alla fiamma ossidrica, che diffonde in Italia e al'estero, entrando nelle case e nelle collezioni di molti privati.

 

La sua personalità può riassumersi con quanto racconta di sè stesso: "Non voglio essere chiamato contestatore, non m'interessa accordarmi ad una qualsiasi protesta. Io vivo per la mia arte e della mia arte. E chi non sa cosa sia l'Arte non può capirmi".

 

Al proclama, seguono opere di grosso spessore per l'impegno umano e la valenza sociale: dalla ricerca indirizzata verso episodi della Bibbia ( particolarmente drammatica la serie di Caino e Abele ) al volto di Cristo della Sindone, carico di tragedia; dal Don Chisciotte al grido de L'uomo di Sarajevo.

 

Lo scultore risiede in campagna, presso Camerino, producendo la metafora della vita.

 

Informazioni:

AntonellaVentura

Presidente Associazione Arte Per Le Marche e portavoceCAD Sociale,

cell 346 08 41 246, tel 0733 54 95 24.

Email arteperlemarche@libero.it.

 

www.scultoregiuseppegenti li.it

www.cadsociale.com

 

 

 

 

 

> www.comune.riccione.rn.it

> www.riccione.it

> www.facebook.com/cittadiriccione

> twitter.com/tweetriccione

> www.youtube.com/cittadiriccione

 

 

 

 

Comune di Riccione Viale Vittorio Emanuele II, 2 – Riccione (RN)

 

(Visited 78 times, 1 visits today)