A Como LA DINASTIA DEI BRUEGHEL Grande arte europea in casa nostra

 

Mirò, Picasso, Magritte, Impressionisti e Simbolisti, la Secessione Viennese, le Avanguardie Russe del primo Novecento, Rubens, Boldini: bellissime ed importanti mostre che hanno allietato per otto anni, dalla primavera all’estate, i già suggestivi ambienti di Villa Olmo, struttura settecentesca in riva al lago poco lontano dal centro abitato. Per il nono evento espositivo, a cura di Sergio Gaddi (Assessore alla Cultura del Comune) e Doren J. Lurie (Conservatore del Dipinti Antichi del Tel Aviv Museum of Art), si è scelto di raccontare la vicenda dei Brueghel, la più importante dinastia artistica fiamminga operante tra 16mo e 17mo secolo. Ora possiamo qui ammirare le opere dei vari componenti fra similitudini e differenze stilistiche. Questa di Como è la prima tappa di un itinerario che in seguito approderà al Tel Aviv Museum of Art (Settembre-Dicembre 2012), alla Galleria Nazionale di Praga (Dicembre 2012-Febbraio 2013) per concludersi negli Stati Uniti a Miami in Florida nella primavera del 2013.

Il percorso espositivo inizia con un capolavoro assoluto mai esposto in Italia prima: ‘I sette peccati capitali’ di Hieronimus Bosch, punto di riferimento stilistico per il capostipite Pieter Brueghel il Vecchio (1520/25-1569), del quale vediamo il dipinto suggestivo a soggetto biblico

‘La Risurrezione’. Diverse sue opere facevano parte di collezioni private e pertanto non visibili al grande pubblico; esse acquisirono maggiore notorietà attraverso copie eseguite dal figlio Pieter, detto il Giovane (1564-1637/38), autore anch’egli che espresse spiccate qualità compositive tra soggetti di figura e paesaggi poetici, rappresentazioni di feste e sagre di paese; vediamo qui esposti bellissimi esempi di tali temi quali ‘Festa di matrimonio all’aperto’, ‘L’adulatore’ e due pregevoli versioni di ‘Paesaggio invernale con trappola per uccelli’. Si prosegue con Jan Brueghel il Vecchio (1568-1625), figlio di Peter I. Questi, formatosi ad Anversa, giunse in Italia dove conobbe due persone fondamentali per la sua carriera: il collega fiammingo Paul Bril e soprattutto il Cardinale milanese Federico Borromeo che divenne suo appassionato collezionista corrispondendo con lui anche dopo il suo ritorno in patria, essendogli l’artista debitore della sua liberazione da prigioniero a Roma. Alla Pinacoteca Ambrosiana, in simultanea con Como, si è aperta una mostra che valorizza i dipinti di Brueghel qui presenti: due grandi quadri di fiori, che egli dipingeva naturalisticamente, contribuendo a rendere la natura morta un genere autonomo, e due altri quadri rappresentanti le allegorie dell’Acqua e del Fuoco, ai quali vengono uniti gli altri due elementi mancanti, Aria e Terra, provenienti dal Louvre (Per informazioni, Tel. 02-806921). Molte furono in seguito le sue nature morte a soggetto floreale per cui fu definito ‘Brueghel dei fiori’; famoso quello eseguito con Pieter Paul Rubens, altro grande interprete della storia dell’arte mondiale, con cui fu in amicizia, che divenne poi il suo esecutore testamentario. Segue il figlio Jan Brueghel il Giovane (1601-1678) che ne ereditò l’attività ed entrò nella Gilda di San Luca, prestigiosa associazione fiamminga di artisti ed artigiani; completò vari dipinti incompiuti del padre collaborando anche con il pittore di figure Hendrik Van Balen; ebbe undici figli, sette maschi tra cui cinque suoi eredi pittori: si distinguono Jan Peter, specialista in soggetti di fiori e frutta, ed Abraham, autore di paesaggi e di nature morte di fiori e frutta. Interessante è anche Jan Van Kessel I (1626-1679), figlio di Paschasia, sorella di Jan Brueghel il Giovane, con dipinti di piccole dimensioni rappresentanti animali, insetti, uccelli, fiori, allegorie. E’ pure importante segnalare Ambrosius (1617-1685), finora poco noto e studiato, qui presente con ‘Coppia di nature morte con fiori’ e con il ciclo di quattro dipinti rappresentanti l’ ‘Allegoria degli elementi’. Il ‘viaggio’ termina con David Teniers il Giovane (1610-1690) che sposò Anna, figlia di Ambrosius; artista di grande talento, fu pittore di corte dell’arciduca Leopoldo Guglielmo e in seguito di Giovanni d’Austria; a lui si deve la fondazione dell’Accademia di Belle Arti di Anversa; gli sono attribuite circa duecento opere, soprattutto scene agresti ed interni di taverne. Nel quadro qui esposto, ‘Contadini in una taverna’, si autoritrae nelle sembianze di un ‘villano’ mentre beve e fuma.

La mostra è corredata da un esaustivo catalogo bilingue (italiano-inglese) di Silvana Editoriale.

Come per i precedenti anche per questo evento sono stati pensati approfondimenti didattici.

 Milano 71

 

Villa Olmo – Via Cantoni 1, Como – Fino al 29 Luglio 2012

Orari: da martedì a giovedì 9-20; da venerdì a domenica 9-22 (la biglietteria chiude un'ora prima)

Aperture speciali: 1° Maggio (Festa del Lavoro) e 2 Giugno (Festa della Repubblica) 9-22

Ufficio gruppi e info: Tel. 031-571979; www.grandimostrecomo.it

 

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