Freddo di Lars Nóren all’Elfo Puccini di Milano

Elfo Puccini sala Fassbinder | 22 novembre > 4 dicembre

 

Freddo

di Lars Norén

traduzione di Annuska Palme Sanavio

regia Marco Plini

con Angelo Di Genio, Michele Di Giacomo, Alessandro Lussiana, Federico Manfredi

scene e costumi Claudia Calvaresi

luci Robert John Resteghini

suono Franco Visioli

Produzione Emilia Romagna Teatro Fondazione

 

Nel segno di una pregnante attualità, Freddo fotografa il proliferare di comportamenti razzisti e xenofobi tra i giovani (e non solo) delle classi sociali più deboli. È ambientato nel contesto socio-culturale dei paesi scandinavi, che l'autore conosce in prima persona, ma denuncia fenomeni di intolleranza e derive ideologiche che stanno drammaticamente diventando universali.

Drammaturgo e intellettuale svedese tra i più autorevoli, conosciuto e rappresentato in tutto il mondo, Lars Norén (Stoccolma 1944) ha scritto questo testo singolare e militante  (diverso da suoi famosi quartetti di coppie borghesi)  dopo un’esperienza di lavoro in alcune case di reclusione.

La storia narra di tre ragazzi adolescenti che si ritrovano a festeggiare la chiusura dell’anno scolastico in un bosco, in compagnia di qualche birra dando sfogo all’intonazione di cori nazisti. Connotati da teste rasate e grotteschi simboli nazisti tatuati sul corpo, potrebbero sembrare  solo tre giovani inquieti il cui unico fine è perdere tempo. I discorsi dei ragazzi riflettono la situazione della Svezia di fine millennio, spaventata dall’arrivo degli immigrati che sono vissuti come possibili "inquinatori" del puro sangue svedese. Ben presto si capisce che i tre amici non sono lì senza un motivo: stanno infatti aspettando Kalle, loro compagno di scuola di origine coreana che è stato adottato da una benestante famiglia svedese.

 

Marco Plini nasce a Terni nel 1970. Dal 1995 lavora, come assistente di Massimo Castri. Debutta come regista nel 2002 con lo spettacolo Risveglio di primavera di Wedekind, cui seguono Purificati di Sarah Kane per la Biennale di Venezia 2004, Il lutto si addice ad Elettra di O’Neill realizzato con il III anno della scuola Paolo Grassi e rappresentato al festival del teatro Romano di Trieste; segue Turisti e Soldatini di Soynka per il Progetto Mandela nell’ambito del progetto Intercity, e Benvenuti in California di Francesca Angeli, prodotto dal Centro Teatrale Bresciano in collaborazione col Festival ES-TERNI. Dal 2005 alterna l’attività di regista con quella di insegnante per la Scuola Civica Paolo Grassi e per i Corsi di Alta Formazione Teatrale di Emilia Romagna Teatro Fondazione.

 

 

Attaccati l'uno all'altro come scimmie di una stessa famiglia, come bambini in una ludoteca, si muovono con agitazione spasmodica, dentro una scatola bianca e ossessiva che è la scena, gli interpreti del massiccio Freddo del drammaturgo svedese Lars Norén diretto da Marco Plini. Bravissimi tutti gli attori, tesi e coesi fino all'ultimo, come esige questo testo non facile, che allerta, mette in guardia e ribadisce, se ce ne fosse bisogno, il pericolo che si ripara dietro certe ideologie. L'ennesimo, grandissimo, testo di Norén (già più volte messo in scena in Italia), che racconta di guasti mostruosi proprio in quella che oggi si considera tra le più riuscite delle società europee.     

Filippo Ferraresi,  klpteatro.it

 

 

Scritto nel 2003 da Lars Norén, uno dei drammaturghi contemporanei più prestigiosi, grande interprete di una tradizione, quella svedese, che ha lasciato un segno indelebile, da Strindberg a Bergman, per la capacità di scandagliare all’interno delle complesse dinamiche relazionali, soprattutto familiari, Freddo è un testo crudo che può risultare come un pugno allo stomaco, ma è di un realismo così convincente da non permettere di essere ignorato.

Andrea Marcheselli, Gazzetta di Modena, 8 marzo 2011

 

Tatuaggi, teste rasate, jeans, felpe da branco, birra a fiumi, rabbia, oscenità, urla, gestacci, slogan, sevizie, razzismo turpe. Non si fanno mancare nulla, i tre adolescenti che sembrano usciti da una discarica e non da una scuola in Freddo del tragico svedese Lars Norén. La regia di Marco Plini per l’Ert li tiene a bada a stento in un giardinetto per l’infanzia dove transita un compagno d’origine coreana sui si sfogano gli istinti bestiali e xenofobi di questi nazionalisti in erba che lasciano sul campo un cadavere. […] Un cazzotto allo stomaco.

Rodolfo Di Giammarco, La Repubblica, 16 aprile 2011

 

 

 

 

Elfo Puccini, sala Fassbinder – Dal 22 novembre al 4 dicembre – Martedì/sabato 21.00, domenica 16.00 – Intero 30 €, ridotto giovani/anziani 16 €, martedì posto unico 20 € – Durata: 1 h 20' – Info e prenotazioni: tel. 02.0066.06.06, biglietteria@elfo.org , www.elfo.org

(Visited 25 times, 1 visits today)