LaVerdi:Stagione Sinfonica. 18,19,20 novembre.Direttore Zhang Xian

Stagione Sinfonica 2011-2012

venerdì 18, sabato 19, domenica 20 novembre 2011

Auditorium di Milano, largo Mahler

 

L’estrosità delle accentuazioni sincopate

del pianoforte di Beethoven

e il carattere malinconico di Čajkovskij

 

Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi

 

Ludwig van Beethoven

Concerto per pianoforte e orchestra n. 2

in Si bemolle maggiore op. 19

Pëtr Il’ič Čajkovskij

Sinfonia n. 6  in Si minore op. 74 Patetica

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Pianoforte Roberto Cominati

 

 

Direttore Zhang Xian

 

Il Maestro Zhang Xian,  direttore musicale dell’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi, è al suo sesto appuntamento stagionale con laVerdi, all’Auditorium di Milano Fondazione Cariplo di largo Mahler, venerdì 18 (ore 20), sabato 19 (ore 20.30) e domenica 20 (ore 16.00) novembre 2011, per un concerto particolarmente significativo, che affianca due nomi eccellenti ed assoluti del repertorio classico: Beethoven e Čajkovskij.

Del genio tedesco sarà infatti eseguito il celeberrimo Concerto per pianoforte e orchestra n. 2 in Si bemolle maggiore op. 19  mentre la seconda parte della serata vedrà l’Orchestra Verdi impegnata nell’esecuzione della Sesta Sinfonia del compositore russo, universalmente conosciuta come Patetica.

Questo nono programma della Stagione Sinfonica de laVerdi si inserisce infatti nel solco da una parte dell’esecuzione integrale dei concerti di Beethoven,  (la stagione scorsa fu la volta delle sinfonie), dall’altra nel ciclo, anch’esso integrale, delle sinfonie di Čajkovskij, sempre con la direzione del maestro Zhang.

 

Conferenza

Venerdì 18 novembre, ore 18.00

Per il ciclo “Storia della musica russa”

presentazione del libro En attendent Boris di Vittorio Mascherpa

con Fausto Malcovati, Enzo Beacco e Vittorio Mascherpa

 

 

 

 

Programma

«Durante il mio viaggio (a Parigi, nel dicembre 1892, ndr) mi è balenata l’idea di un’altra Sinfonia, questa volta a programma; ma il programma rimarrà un segreto per tutti – segreto che sfido a indovinare – e l’opera si chiamerà Sinfonia a programma n. 6. Questo programma è così intensamente personale che spesso, durante i miei viaggi, componendola mentalmente, ho pianto molto. Dal punto di vista formale in questa Sinfonia ci saranno molte novità». Non si può prescindere da questa lettera che l’autore scrisse al nipote Vladimir Davidov nel febbraio 1893 per introdurre la Patetica di Čajkovskij, una delle vette più alte, amate e immortali del sinfonismo ottocentesco tra Romanticismo e Decadentismo. Essa infatti spiega meglio di qualunque altra parola l’urgenza espressiva che indusse il compositore a dedicarsi anima e corpo, lungo tutto l’ultimo suo anno di vita, a quest’opera di congedo. Un’opera-testamento in senso compiuto, se è vero che Čajkovskij morì solo sette giorni dopo averla diretta per la prima volta, a San Pietroburgo, il 16 ottobre 1893. Denominata poi, semplicemente, Patetica su suggerimento del fratello Modest, la Sinfonia fu definita dall’autore «la mia più sincera», se mai si nutrissero dubbi sull’alto grado di soggettivismo autobiografico da cui è pervasa.  Resta comunque, questa, una Sinfonia diversa da tutte quelle non solo di Čajkovskij stesso ma dell’intera epoca classico-romantica. Al di là delle mai definitivamente chiarite circostanze nelle quali si verificò la morte dell’autore, l’opera è segnata da un presentimento di morte che si avverte  nel movimento conclusivo, verso il quale tendono tutti i materiali elaborati nei tre movimenti precedenti: una discesa agl’Inferi che non compromette momenti di gioioso calore ma che si rivela a ogni battuta sempre più inesorabile.

 

Benchè pubblicato  da Hoffmeister di Lipsia alla fine del 1801, il Concerto in Si bemolle maggiore fu scritto da Beethoven qualche anno prima, tra il 1795 e il 1798, come rivela anche la maggiore sudditanza ai supremi modelli mozartiani del genere. Derivati direttamente da Mozart sono infatti l’entrata del pianoforte con un tema del tutto nuovo, dopo l’esposizione dell’orchestra (Allegro con brio), l’impasto timbrico di legni che compongono il tema, e gli archi che accompagnano con pizzicati, mentre il pianoforte riassume il quadro armonico con arpeggi (Adagio). Anche il ritmo di 6/8 per il Rondò finale è un suggerimento mozartiano (Concerti K. 450 e 595), benché proprio qui Beethoven si faccia sentire in prima persona per l’estrosità delle accentuazioni sincopate. Il concerto fu eseguito la prima volta dall’autore steso nel 1798 a Praga, sotto la direzione di A. Salieri.

 

 

        

Auditorium di Milano Fondazione Cariplo

Largo Gustav Mahler

tel. 02.83389.401/2/3 (orario biglietteria: a martedì a domenica 14.30 – 19.00)

Date concerti

Venerdì 18 novembre 2011 ore 20.0 0

Sabato 19 novembre 2011 ore 23.00

Domenica 20 novembre 2011 ore 16.00

Biglietti

Euro 40,00/33,00/25,50/13,00

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