MACROREGIONE ADRIATICO IONICA

La cerimonia di inaugurazione dell’evento “La Macroregione adriatico ionica per lo sviluppo dell’Europa” con tutti i soggetti e gli enti che hanno preso parte all’iniziativa  si svolgerà sabato 27 agosto alle 10.30 in piazza Cavour. In quella sede verrà illustrato e spiegato nei particolari il percorso dell’esposizione costituto dai materiali dei progetti più significativi dal periodo del conflitto nella ex Jugoslavia all’attuale periodo di rafforzamento dei partenariati territoriali. “Quando, nel 1989, il muro di Berlino è crollato – spiega il presidente della Regione Gian Mario Spacca – intorno al mar Adriatico “linea di frontiera” si è registrata una crisi di grandi proporzioni come la frammentazione dell’ex Jugoslavia e la conseguente sanguinosa guerra fratricida, scoppiata tra il 1991 e il 1995, e fenomeni sociali drammatici, come lo sbarco dei profughi albanesi sulle coste italiane. A fronte di questa situazione, un ruolo molto importante è stato svolto proprio dalle città, dalle articolate organizzazioni della società civile e dalle Regioni, che si sono fatte carico delle ragioni di un dialogo che, partendo dal basso,  sapesse  trasformare il mare Adriatico, da "linea di frontiera" in un rinnovato spazio di pace. Una progettualità che anche la nostra Regione Marche ha condiviso, con concrete iniziative di cooperazione”. Tra il 1995-98 si distinguono: la costruzione del Reparto di Ortopedia all’Ospedale South Camp di Mostar; la promozione delle Piccole imprese in questa stessa città; la riattivazione dei servizi locali ambientali per lo smaltimento dei rifiuti e il trattamento   delle acque a Mostar e Valona; il sostegno ai centri servizi per lo sviluppo di piccole imprese di Mostar, Valona e Durazzo; le azioni di formazione ed assistenza alle cooperative di donne in Bosnia e di sostegno alla creazione di impresa femminile in Croazia, Bosnia ed Albania; il sostegno all’imprenditoria giovanile in Bosnia e Albania; l’assistenza istituzionale alle Municipalità di Elbasan, Gijrokastro e Valona.

Un passaggio importante della crescita di questa “strategia adriatica” è stato, nel maggio 2000, la Dichiarazione di Ancona sottoscritta tra Italia, Albania, Bosnia-Erzegovina, Croazia, Grecia e Slovenia alla presenza della Commissione Europea. Con essa ha preso vita l'Iniziativa Adriatico-Ionica, che si inserisce nel quadro dell'attuazione del patto di Stabilità nell'area balcanica. Partendo da questo insieme di azioni la Regione Marche vuole continuare a dare il proprio contributo ad un nuovo progetto, ancora più ambizioso, che prevede appunto, la costruzione della Macroregione Adriatico Ionica. In occasione dell’evento conclusivo dell’anno di Presidenza italiana dell’IAI ad Ancona nel maggio 2010, il Consiglio dell’Adriatico composto dai Ministri Affari Esteri degli otto Paesi aderenti all’IAI, ha approvato una dichiarazione di impegno per il riconoscimento della Macroregione entro il 2014.  La Commissione Coter del Comitato delle Regioni europee, su proposta e relazione del Presidente della Regione Marche, ha dato un primo via libera al parere sulla costituzione della Macroregione Adriatico-Ionica la cui approvazione definitiva è prevista per il 12 e 13 ottobre nella sessione plenaria del Comitato delle Regioni a Bruxelles. Tale approvazione costituisce un fondamentale passo in avanti nel percorso di avvicinamento al 2014.

LE TAPPE DELL’ESPOSIZIONE

 

In Piazza Cavour ci saranno i soggetti attori della Macroregione, quali i Forum delle Camere di Commercio, delle Città e delle Università che si presenteranno con le loro attività.

Lungo la passeggiata di Viale della Vittoria saranno illustrati i progetti che sono stati realizzati in questi anni. Un vero e proprio percorso a tappe, ogni tappa rappresenta un contenuto.

In Piazza 4 Novembre, al Passetto di fronte al mare, prenderà infine vita la proiezione futura: la costituzione della Macroregione diventerà reale.

L’allestimento prevede la presenza di strutture con foro stenopeico che guardano verso l’altra sponda adriatica.

La stenoscopia è stata utilizzata in passato nel disegno e come macchina fotografica popolare. Abbandonata in seguito per tecniche più moderne, è stata nuovamente adottata, grazie alla profondità di campo illimitata, da fotografi alla ricerca di nuovi punti di vista e come strumento artistico, a causa del risultato spesso imprevedibile dello scatto.

 

 

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