La Verdi:28, 29 aprile, 1 maggio

Giovedì 28 aprile 2011 ore 20.30

Venerdì 29 aprile 2011 ore 20.00

Domenica 1 maggio 2011 ore 16.00

 

Stagione Sinfonica 2010-2011

 

Maurice Ravel              

Concerto per pianoforte e orchestra in Sol maggiore

 

Sylvano Bussotti

Sinfonia – Cielo da Pater doloroso (prima esecuzione assoluta)

 

Claude Debussy

Iberia

 

Maurice Ravel

Bolero

 

Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi

 

pianoforte Roberto Cominati

 

Direttore Tito Ceccherini

 

Auditorium di Milano Fondazione Cariplo

Largo Gustav Mahler

tel. 02.83389.401/2/3 (orario biglietteria: dal martedì alla domenica 14.30 – 19.00)

Date concerti

Giovedì 28 aprile 2011 ore 20.30

Venerdì 29 aprile 2011 ore 20.00

Domenica 1 maggio 2011 ore 16.00

Biglietti

Euro

13,00/18,00/23,50/31,00

La Spagna nelle musiche dei francesi

 

Debutta sul podio de laVerdi il Maestro Tito Ceccherini, con un concerto che ci porterà in Spagna, o meglio nello spagnolismo tipico del primo Novecento.

Ad aprire e chiudere il concerto saranno due brani famosissimi di Maurice Ravel, compositore francese la cui impronta spagnola è evidente in molte delle sue composizioni, come colour local.

Il Concerto per pianoforte e orchestra in Sol maggiore di Ravel è uno dei brani più felici e amati dal pubblico degli ultimi decenni. Scritto tra il 1929 e il 1931, è composto da tre movimenti, introdotti dal cosiddetto “colpo di frusta”, che da il via ad una scrittura fortemente idiomatica in cui ogni strumento dell’orchestra si presenta in scena in quanto tale, con le sue peculiarità, in un dialogo continuo con il solista, che per noi sarà Roberto Cominati.

 

Segue il brano in prima esecuzione assoluta di Sylvano Bussotti, Sinfonia e Cielo da Pater doloroso, parte integrante di un’opera lirica complessa mai del tutto rappresentata, brani che vengono estrapolati dal dramma e iniziano a prendere vita autonoma dal 2005. Così Bussotti “Perché la musica contemporanea abbia spessore e possa comunicare veramente un messaggio, devono esistere delle regole, anche se fossero semplicemente fissate dall’autore proprio per quel singolo brano. Nello stesso tempo per poter realizzare qualcosa che sia melodico ed espressivo, cangiante nei colori evocati dall’orchestra, il compositore deve conoscere bene come suona ciascun strumento che intende utilizzare e quali sono i limiti fisici e tecnici. Il musicista, di conseguenza, deve essere preparato, capace di dominare perfettamente il suo strumento e non temere di oltrepassare certi limiti. Deve saper giocare con il suono, fidarsi del direttore e di ciò che esce dal suo strumento.”

 

Iberia è scritto da Claude Debussy tra il 1905 e il 1908; in forma tripartita, è la più ampia delle tre Images e allude già nel nome a una Spagna immaginaria, priva di folklorismi scontati, i cui ritmi di danza e timbri degli strumenti sono usati come i colori di una tavolozza per evocare atmosfere e suoni.

 

         Composto nel 1928, il fascino del Boléro di Ravel era stato così travolgente da sconfinare in una sorta di frenesia di arrangiamenti. Il raffinato compositore francese pareva quasi scandalizzato dal successo di quest’opera di grande effetto, la cui popolarità era quasi pari, come si diceva negli anni Trenta, a quella del Danubio blu di Johann Strauss II. Ravel sapeva benissimo di avere avuto un colpo di genio, con questa composizione molto pensata e magistralmente elaborata. Lo aveva capito benissimo Maurice Bejart, che diede al Boléro una veste coreografica di rara intensità. Qui assistiamo al trionfo dell’orchestrazione e del ritmo, nonché  del colore. La sola variazione sta nel Crescendo, diceva Ravel. Il battito delle percussioni non ti lascia mai. Con una sola frase, ripetuta, diversificata, negli strumenti, portata a tensione spasmodica fino alla rottura finale di ogni armonia, Ravel firmò il più strepitoso atto d’amore della storia della musica.

 

Programma:

Sin dagli anni Venti Maurice Ravel ebbe in mente di scrivere un concerto per pianoforte e orchestra, ma solo nel 1929 cominciò il lavoro al Concerto in Sol maggiore la cui terminazione venne però interrotta dal lavoro al Concerto per la mano sinistra, richiestogli dal pianista austriaco Paul Wittgenstein, mutilato di guerra. Il Concerto in Sol venne terminato in seguito ed eseguito, dopo che Ravel aveva abbandonato il progetto di prodursi egli stesso come solista, per la prima volta l’11 novembre 1931 a Parigi, con Margherite Long al pianoforte, sotto la bacchetta dell’autore.

 

La Sinfonia e Cielo da Pater doloroso – Tredici trame n. 7 di Sylvano Bussotti è un lungo cammino artistico costituito da opere, balletti e altre composizioni che trattano in musica svariati argomenti della vita dell’uomo. Pater doloroso, la settima delle tredici opere, affronta il tema della morte improvvisa vista attraverso gli occhi di un padre che sopravvive al figlio scomparso giovanissimo.

Sinfonia e Cielo si presentano come parte integrante di un’opera lirica complessa mai del tutto rappresentata, che vengono estrapolate dal dramma e iniziano a prendere vita autonoma dal 2005. Sinfonia è una pagina introduttiva che descrive musicalmente ciò che accade all’interno del dramma. La partitura reca un’indicazione: le immagini si compongono e si scompongono, si alternano e si sovrappongono come in un racconto fotografico-sinfonico. Attraverso i suoni si ricrea l’atmosfera caotica di uno studio di fotografia dove lavora il padre e in cui sono a poco a poco avviati anche i figli. Nella Sinfonia già si preannuncia la tragedia, trapela il dolore del padre per la perdita del figlio e sono tratteggiati con amara ironia i percorsi della vita dell’uomo che vengono sconvolti dal destino senza preavviso. In Cielo, si assiste, invece, a un momento ben preciso della vicenda: il ritorno del padre dal suo viaggio per portare l’ultimo saluto al figlio.

 

Iberia di Claude Debussy nasce come parte centrale del trittico Images per orchestra, omaggio alle tre scuole musicali nazionali –inglese, spagnola e francese. Mentre Iberia e la terza parte Rondes vengono terminate nel 1909, per essere eseguite per la prima volta nel 1911 a Parigi, il tempo iniziale Gigues risale al 1912. Iberia, che costituisce comunque la parte più importante della composizione, tanto da essere eseguita in concerto spesso da sola, si articola a sua volta in tre “immagini” di colore spagnolo: Par les rues et par les chemins, Les parfums de la nuit et Le matin d’un jour de fête.

 

Ravel scrisse Boléro su commissione della celebre ballerina Ida Rubinstein, che aveva raggiunto la fama con i Ballets Russes di Diaghilev ma aveva poi creato una compagnia concorrente. La coreografia fu affidata a Bronislava Nijinska, sorella di Vaslav, che volle la danzatrice sola su un tavolo: la stessa impostazione che fu ripresa nel 1961 nella celeberrima coreografia di Béjart. Il tema ripetuto ossessivamente in un impressionante crescendo orchestrale ottenne immediata popolarità, tanto da suscitare l’irritazione dello stesso Ravel, che dichiarò: “ho composto un solo capolavoro, il Boléro. Purtroppo nel Boléro non c’è musica”.

www.laverdi.org

 

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