A Cuore Aperto o Voci del Novecento, da Neruda a Sanguineti segna il ritorno al teatro di un grande regista ed attore: Sergio Rubini.
L’incontro con la poesia, la prosa e la drammaturgia Sergio Rubini la deve a suo padre, un ferroviere che al termine del suo lavoro quotidiano, si immergeva nei panni dei grandi attori e con l’aiuto di un “Geloso” ne coglieva e ripeteva il tono, e il verso, con tutto l’ardore dell’autodidatta , versi e testi che insieme all’amico Fazio portava in scena con la sua compagnia d’arte.
In questa atmosfera il giovane Rubini conobbe i versi di Neruda, i dialoghi di Leopardi, l’opera di Puskin per approdare lentamente alla scoperta dei classici e dei poeti moderni come Sanguineti, il cui rammarico è non averlo incontrato.
Nel reading teatrale lo scopo è quello di mettere al centro della scena la poesia e gli infiniti mondi contenuti ed evocati dai versi. Attraverso recitazione, musica, effetti sonori,luci e gli spettatori in sala Rubini sfida il reading tradizionale con musiche originali che, sebbene convivano il più delle volte con la lettura, non vogliono mai essere di mero accompagnamento. È la musica stessa – composta dal pianista Michele Fazio e suonata dal vivo anche da batteria e contrabbasso – in complice armonia con l’interpretazione di Rubini, a produrre le immagini evocate dai versi, come se la musica fosse un vero e proprio elemento scenografico del testo. A questo si aggiunge l’interagire col pubblico attraverso interventi a braccio,lo prende per mano e lo conduce nel mondo della poesia,lasciandosi andare a divagazioni che sconfinano nella letteratura, nel teatro vero e proprio. Ed è così che Rubini si diverte a sorprendere lo spettatore come quando porta in scena una delle pagine più alte del teatro shakespeariano, l’uccisione di Desdemona,dando una prova grande di interpretazione scenica, per poi arrivare al massimo nella declamazione di una poesia nel dialetto della sua Puglia, una poesia di D’Angelo sui soprannomi degli abitanti di Grumo.
Uno spettacolo da vedere, da ascoltare, da vivere con un Sergio Rubini che si mette a nudo per lo spettatore. Come tale è stato al Teatro Manzoni di Milano
Giuliana de Antonellis